Mivado in Valle d’Aosta
La Valle d’Aosta è una regione che ha tanto da offrire: trekking nella natura, cascate imponenti, laghi alpini, castelli, antichi resti e anche occasioni di relax. Per questo, vi propongo un itinerario di una settimana variegato per scoprire la Valle d’Aosta in estate.
Valle d’Aosta in estate: alcuni consigli
La Valle d’Aosta è la meta perfetta per chi ama camminare nella natura. Ma, come gli appassionati sanno, il meteo in montagna può cambiare velocemente. Per questo, nel mio itinerario di una settimana in Valle d’Aosta in estate ho alternato trekking per le giornate migliori e alternative altrettanto interessanti per le giornate di pioggia.
Se avete intenzione di fare delle camminate, non dimenticate scarponcini, k-way, e borraccia: ci sono tantissimi posti dove riempirla e in ogni caso, nella maggior parte dei borghi, l’acqua dei rubinetti è potabile.
Altra cosa da tenere a mente, considerate che la Valle d’Aosta è una meta molto gettonata in estate. Quindi, dove possibile, vi consiglio di prenotare in anticipo esperienze, ristoranti e tutto il resto. Se dovete spostarvi in macchina, considerate di partire di buonora perché i parcheggi si riempiono velocemente.
Giorno 1: si parte per la Valle d’Aosta
Il giorno della partenza, a meno che il viaggio non occupi tutta la giornata, per me non è mai un giorno perso. Abbiamo quindi raggiunto Pont-Saint-Martin, il primo borgo della Valle d’Aosta, al confine con il Piemonte.
Ci siamo poi addentrati nella Valle del Lys per raggiungere il fiabesco Castel Savoia e visitare Gressoney-Saint-Jean. Abbiamo fatto tappa anche a Issime e Fontainemore per poi partire alla volta di Courmayeur. Qui trovate l’itinerario completo di questo giorno 0 nella Valle del Lys, detta anche Valle di Gressoney.
Giorno 2: trekking in Val Veny
La Val Veny è una vallata che si trova a ovest di Courmayeur, ai piedi del Monte Bianco, modellata dai ghiacciai del Miage e della Brenva e dal fiume Dora di Veny. Da qui partono diversi trekking verso il Monte Bianco, noi però ci siamo limitati a camminare nella valle per raggiungere il Lago Combal e il Lago del Miage.
Per raggiungere la Val Veny da Courmayeur, è possibile prendere un autobus che ovvia al problema di trovare un parcheggio e permette di avvicinarsi maggiormente ai due laghi. Il costo del biglietto giornaliero è di 3,50€ e gli autobus passano molto frequentemente.
Dalla fermata dell’autobus al Lago Combal il percorso è molto largo e adatto anche alle bici ed eventualmente ai passeggini. In circa un’ora e 10 si raggiunge il lago che oggi è in realtà una piana in cui scorrono alcuni torrenti. Da lì, prendendo un sentiero più stretto e in salita, in 20 minuti si raggiunge il Lago del Miage che a causa del cambiamento climatico è oggi molto piccolo, ma ha una bellissima forma di cuore.
A questo punto, i più allenati possono tornare al Lago Combal e imboccare la strada che in un’ora porta al Rifugio Elisabetta. Non rientrando in questa categoria, noi ci siamo fermati alla Cabane du Combal per un panino vista stambecchi, animali simbolo di questa zona.
Giorno 3: Skyway Monte Bianco in estate
Approfittando dell’unica giornata di sole della settimana, il secondo giorno siamo stati sulla Skyway Monte Bianco, la funivia che raggiunge Punta Helbronner a 3.466 m di altitudine. Aldilà della bellezza di poter ammirare il mondo dall’alto, su questa innovativa cabinovia ci sono tantissime attività da svolgere. Per sapere tutte le informazioni utili ad organizzare la vostra giornata sulla Skyway, potete leggere l’articolo dedicato.
Giorno 4: Pre-Saint-Didier
Pre-Saint-Didier è un piccolo e delizioso borgo fiorito a pochi kilometri da Courmayeur. Oltre alle terme, la suo principale attrazione è Orrido di Verney conosciuto anche come Orrido di Pre-Saint-Didier. Per chi non lo sapesse, un orrido è una profonda gola rocciosa scavata da un fiume o da un torrente. A Pre-Saint-Didier, per osservarlo dall’alto, c’è una bellissima passerella panoramica. Per raggiungerla potete parcheggiare nei pressi del Parco Avventura Mont Blanc (ci sono diversi parcheggi, se non trovate posto al primo, proseguite sullo sterrato).
Dal parcheggio parte un brevissimo sentiero nel bosco e in 5 minuti si arriva alla passerella che ha una vista mozzafiato sull’orrido e su tutta la vallata. La passerella è raggiungibile dal centro di Pre-Saint-Didier anche con un percorso molto in salita di circa 40 minuti. Se siete amanti delle esperienze adrenaliniche, accanto alla passerella potete provare la zipline. Il costo è di 25€ e ovviamente non è adatta a chi ha paura delle altezze.
Dalla passerella abbiamo notato un ponte in mezzo all’orrido e così ci siamo rimessi in macchina per raggiungerlo. Abbiamo parcheggiato nel centro e dopo averlo visitato ci siamo diretti verso le terme. Proprio lì dietro, in mezzo al bosco, si trova un grazioso ponticello da cui sgorga un getto di acqua termale.
Terme di Pre-Saint-Didier
E con un veloce pranzo a base di pizza al trancio di Le bontà del grano, ci siamo preparati ad un pomeriggio di relax da QC Terme Pre-Saint-Didier. Come in tutte le terme di questa catena, all’ingresso viene fornita la chiave di un armadietto dentro al quale troverete accappatoio, ciabatte e asciugamano da utilizzare in sauna. Il percorso è libero, nel senso che potete iniziare da dove volete e fare tutto ciò che volete. Oltre a idromassaggi e saune, ci sono anche diverse sale dove riposarsi. Chi entra nel pomeriggio potrà anche godersi un piccolo aperitivo che nel nostro caso consisteva in un vassoio con patatine, pizza, focaccia, grana, carne essiccata tipo coppiette, olive e pesca più una bevanda a scelta tra acqua aromatizzata, vino, birra o Campari.
Giorno 5: Castello di Sarre e Aosta
Il tempo non prometteva bene, così siamo partiti alla volta del Castello Reale di Sarre, residenza del re d’Italia Vittorio Emanuele II che lo utilizzava come base per le sue battute di caccia in Valle d’Aosta. Il castello fu costruito nel 1710, ma venne acquistato da Vittorio Emanuele solo nel 1869 per la sua vicinanza alla riserva reale di caccia, un’area che comprende le valli di Cogne, Rhêmes e Valsavarenche e dove solo il re poteva cacciare.
Il castello è meno maestoso di altri, sicuramente per la funzione che ricopriva. Nonostante questo gode di un’ottima vista sulla valle e sui vigneti. È disposto su 3 piani di cui solo il piano terra è aperto e gratuito. Per scoprire gli altri due piani è necessario seguire una visita guidata al costo di 8€. Come per tutti i maggiori punti di interesse della Valle d’Aosta, sono previste numerose convenzioni e la gratuità per i minori di 26 anni. Ricordatevi di conservare il biglietto perché dà diritto a un piccolo sconto sull’accesso al Forte di Bard.
Chi visita il Castello di Sarre può ammirare gli arredi originali in quanto solo la parte tessile è stata sostituita poiché troppo danneggiata. Ma la vera chicca sono la galleria e la sala decorate con trofei di caccia. Si tratta di una decorazione macabra, ma è impossibile non constatare l’ingegno e la precisione che unisce affreschi e le 3612 corna di stambecchi e camosci (rigorosamente maschi adulti) cacciati dai Savoia in oltre 30 anni.
Terminata la visita al castello abbiamo proseguito per la città di Aosta, città che si gira facilmente anche in mezza giornata. Abbiamo camminato per il centro passando da Piazza Chanoux, sede del Municipio, Porta Praetoria e dall’Arco di Augusto. Abbiamo visitato la Cattedrale e Aosta Archeologica, ovvero il Teatro Romano, il Criptoportico Forense, la Basilica paleocristiana di San Lorenzo e il Museo Archeologico Regionale. Purtroppo non abbiamo visto l’Area megalitica di Saint Martin de Corléans in quanto momentaneamente chiusa.
Anche in questo caso, potete leggere l’articolo dedicato ad Aosta.
Giorno 6: Cascate di Lillaz e del Lenteney
Il sesto giorno l’abbiamo dedicato alle cascate. Abbiamo parcheggiato a Lillaz, piccola frazione di Cogne. In alta stagione conviene arrivare presto, altrimenti vi toccherà parcheggiare lontano come capitato a noi. Dal borgo il sentiero per raggiungere la prima cascata è largo e pianeggiante. Abbiamo visto diverse persone raggiungerla in bici ed è adatto anche ai passeggini. In 10-15 minuti si raggiunge il primo salto che è sicuramente molto carino, ma anche il più affollato. Da lì il sentiero si fa stretto e ripido e si può continuare per gli altri due salti.
L’escursione è abbastanza breve, ma necessita di scarpe adeguate. Noi ci siamo fermati spesso per fotografare le cascate e il panorama e abbiamo deciso di pranzare ai piedi del terzo e ultimo salto, a mio parere il più spettacolare. Siamo arrivati in cima per poi rilassarci in uno spazio con vista sulla Valle di Cogne.
Nel pomeriggio abbiamo fatto un giro di Cogne, grazioso borgo molto affollato. Da qui partono anche diverse escursioni nel Parco del Gran Paradiso che per questa volta abbiamo tralasciato. Rientrando all’hotel ci siamo fermati alla Cascata del Lenteney: un unico salto ben visibile già dalla statale. Noi siamo rimasti qui giusto il tempo di qualche foto, ma per chi vuole c’è un bar con terrazza proprio sulla cascata.
Giorno 7: ciao Valle d’Aosta
E anche il giorno della ripartenza si sfrutta fino all’ultimo. Abbiamo iniziato la giornata con il trekking al Lago d’Arpy. Per il parcheggio impostate sul navigatore La Genzianella Morgex. Nei pressi di questo locale si possono trovare diversi parcheggi e da qui parte il sentiero che in un’ora vi porterà al lago alpino. Anche in questo caso, considerate che in alta stagione il parcheggio si riempie in fretta. Noi abbiamo quindi parcheggiato qualche tornante più in giù arrivando così già stanchi al punto di partenza.
Fortunatamente il sentiero è facile e pianeggiante. Consiglio comunque gli scarponcini perché è tutto in mezzo al bosco. Essendo una camminata semplice, il lago è sempre abbastanza affollato, ma anche abbastanza grande da offrire un posto per tutti. Per questa escursione vi consiglio di portarvi, oltre alla solita borraccia, anche un telo per stendervi e un pranzo al sacco da gustare con questa splendida vista. In alternativa, La Genzianella offre polenta in tutte le salse.
Nel pomeriggio ci siamo diretti al Forte di Bard, altra location del film The Avengers – Age of Ultron. Proprio ai piedi del forte c’è un parcheggio interrato molto caro. Mancando un’ora alla chiusura, siamo entrati comunque ed ecco la spiacevole sorpresa: la biglietteria del forte chiude un’ora prima del forte e non vengono fatte eccezioni per chi arriva in ritardo anche di pochi minuti.
Abbiamo quindi fatto un giro dell’antico borgo e ci siamo informati sui biglietti, anche se le informazioni ricevute sono discordanti tra loro. All’interno del Forte di Bard ci sono numerose mostre sulla Valle d’Aosta e sulle Alpi in generale. Nulla di veramente specifico sul forte. Si possono quindi acquistare i biglietti che comprendono l’accesso + 1, 2 o tutte le mostre. Secondo qualcuno l’accesso è comunque possibile, secondo altri no. Il fatto è che nemmeno il personale del forte è molto preparato e disponibile, quindi il dubbio rimane.
Valle d’Aosta in estate: dove dormire
La Valle d’Aosta è la regione più piccola d’Italia e dormire ad Aosta potrebbe essere una buona idea per raggiungere tutti i luoghi principali in meno di un’ora. Noi però abbiamo scelto di dormire a Courmayeur per respirare maggiormente l’atmosfera di montagna e per essere più vicini alle tappe che ci interessavano di più.
Courmayeur offre soluzioni per tutti i gusti e tutte le tasche. Noi abbiamo soggiornato all’Hotel Crampon, classico hotel 3 stelle di montagna: stanze semplici ma curate, ottima pulizia, bella vista, colazione abbondante e variegata, personale gentile. La posizione è ottima, a pochi passi dall’area pedonale di Courmayeur. Possiede anche un parcheggio privato per i clienti.
Dove mangiare in Valle d’Aosta in estate
La cucina valdostana è molto gustosa, ma per niente leggera. In generale abbiamo sempre mangiato molto bene, ecco quindi qualche consiglio per i vostri pasti.
Dove mangiare a Courmayeur
- La Terrazza, locale rustico-elegante che propone piatti della tradizione valdostana in versione gourmet. Noi abbiamo assaggiato il Lardo di Arnad d.o.p. con mocetta, castagne e miele millefiori, risotto con pere e Blue d’Aoste, tagliatelle ai funghi porcini e fonduta alla valdostana servita con polenta. Il tutto accompagnato con un buon Torrette.
- Le Vieux Pommier, tipico locale con vasta scelta. Abbiamo provato la bourguignonne, la tartiflette e la cotoletta alla valdostana (con prosciutto e fontina). Anche qui ottimi vini
- Vineria Walser, ottima enoteca con cucina gestita da giovani. Piatti della tradizione serviti in chiave moderna come il Lardo di Arnad d.o.p. con miele, castagne e crostoni di pane ai fichi, gli gnocchi al Blue d’Aoste, le tagliatelle al ragù di cervo, la fonduta alla valdostana con polenta e crostini e la polenta con carbonada.
- Mont Frety, pub-pizzeria informale con ampia scelta di panini e hamburger. I proprietari sono calabresi, quindi potrete trovare salsiccia e caciocavallo calabrese tra gli ingredienti.
Dove mangiare ad Aosta
- Officina della Pasta, consigliatomi da un amico di Aosta. Qui potrete gustare ottima pasta fatta in casa e anche qualche specialità del posto come la crema di Cogne.
- La Bottegaccia, dove si mangiano salumi, formaggi e qualche piatto caldo tipici accompagnati da ottimo vino locale come il Torrette o il Saro Djablo.
Spero che queste informazioni vi abbiano convinti a visitare la Valle d’Aosta in estate perché regala dei panorami fantastici.
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